Raskolnikov
L’unica volta che vi sbirciai, quasi per sbaglio, un giorno che la porta era dischiusa, ebbi l’impressione di affacciarmi sul palco di un teatro dimenticato, sulla scena di un’ibseniana casa di bambole di porcellana.
Racconti brevi di genere horror dello scrittore anagnino David Fivoli.
Brevi racconti horror che spaziano dallo stile ottecentesco all’horror moderno, passando per i classici americani del primo novecento come Lovecraft e Poe, dall’horror psicologico all’horror contaminato da note di fantasy, fantascienza e weird.
L’unica volta che vi sbirciai, quasi per sbaglio, un giorno che la porta era dischiusa, ebbi l’impressione di affacciarmi sul palco di un teatro dimenticato, sulla scena di un’ibseniana casa di bambole di porcellana.
Sono le tre di notte passate, non vedo nessuno e sono abbastanza sbronzo da tirarmelo fuori e farla sulle ruote di una vecchia Ford. È in quel momento che lo vedo.
Un gattone arancione.
Sale sul cofano della Ford e si accuccia. «Amico mio, non sembri molto in forma, eh?»
Il gatto mi sta parlando. Come cazzo è possibile che un gatto parli? Cosa vuole da me, poi?
Campi di grano irrigati con il sangue; piramidi capovolte; triremi pitagoriche affondate in oceani di superstizioni.
Io li ho visti, uomo.
Bambini capaci di spiegarti la morte; rivoluzioni di poteri e pianeti, inconcludenti come i nomi di personaggi mai nati nella mente di scrittori mai morti; violini suonati da diavoli che accompagnavano pianoforti suonati da angeli.
Io li ho visti, uomo.
L’occhio mi cade sulla rotella che regola la potenza della piastra elettrica. Poi, lo sguardo vola al grande orologio digitale che c’è sulla parete. Cinque secondi e giro gli hamburger.
Gioco con la morte, a tratti lucidamente perverso, di norma indifferente alla vita. Potrei definire ciò che faccio come espressione della mia libera scelta, e dare a questo il nome della più sublime delle arti, se non fosse che il mio talento è ignoto alle genti.
Io e il gobbo.
Stesi sul prato del Mount Hope di Bangor. Le spalle posate alla lapide di un signor nessuno…